U14: una Reno “corta” chiede aiuto al 1928 e porta a 5 i trofei stagionali

Firenze, 26 maggio 2019
“Per quanto riguarda le squadre trionfatrici nelle varie categorie… …nell’under12 titolo a Reno Bologna che vince al fotofinish per 6-5 contro Villa Pamphili…”; così scriveva TRQ Media il 5 giugno 2017 parlando del torneo di rugby giovanile Lupo di Gubbio del 3-4 giugno.
Un anno dopo questi stessi ragazzi, con i loro nuovi compagni di cammino che si sono nel frattempo iscritti alla Reno, si rincontravano in under14; Agnese Muco e Alberto Savoia, che avevano alzato la coppa a Gubbio con loro, lasciavano il posto di coach a Simone Scafidi ed allo zio Lelli per i 2006 2007, mentre i 2005 maturavano un anno di crescita rugbistica con Alfredo Sorrini, che si apprestava a guidare il ricongiungimento di questo splendido gruppo.
Conoscendone già il valore, Sorrini avrebbe voluto affrontare il superchallenge, per permettergli di confrontarsi non solo con le squadre del campionato regionale, ma anche con squadre di altre regioni, cercando avversari preparati e desiderosi di alzare il livello del confronto.
I pochi iscritti alla società non hanno tuttavia permesso di affrontare serenamente questo percorso; per cui, con il sacrificio e l’impegno dei genitori, è stato costruito un programma di tornei che ha visto la Reno vincitrice dei: trofeo Rugby Cultura e Fratellanza a dicembre 2018, trofeo Marcello Facundo ad aprile 2019, coppe città di Carpi e trofeo Pivatelli il 12 e 15 maggio ed ora il torneo città di Firenze, cartina di tornasole della crescita di questa squadra, prima di salutarsi a Schio,  l’8 giugno, con un torneo tra squadre italiane e francesi.
Senza nulla togliere alle avversarie degli altri tornei, tra cui Bologna 1928 e Rugby Pieve che hanno un vivaio tale da avere 2 squadre under14, la storia delle 18 edizioni del Città di Firenze ne ha subito mostrato il grande valore, tanto che già dal mese di ottobre sono stati presi i primi contatti per chiedere di essere ammessi a questo torneo, vinto da Firenze nelle ultime tre edizioni.
Purtroppo il maggio piovoso e ricco di iniziative, non solo sportive, ha comportato il rischio di partecipare, a questo impegnativo appuntamento, con un numero troppo esiguo di giocatori, considerando che, contrariamente al solito, il regolamento prevede la mischia ad 8 (15 giocatori per squadra) mentre la Reno stava subendo assenze importanti (Tommaso Costantini, i fratelli Filippo e Matteo Lelli, Leonardo Dall’Aglio, Alessandro Cati, Manuel Gessi, Amir Boudhir di cui 3 classe 2005) per malattie, infortuni ed altro, oltre al rischio di altre assenze (poi fortunatamente scongiurato).
Da qui la necessità di chiedere aiuto al Bologna 1928, che ha dato il nulla osta per quattro giocatori a cui si è aggiunto Diego Franchini del Pieve che, costretto a saltare il torneo tra rappresentative regionali del 19 maggio a Prato (per la cronaca vinto dell’Emilia Romagna con la presenza di 3 giocatori della Reno), ha avuto dalla propria società il permesso di far parte della rosa dei gialloblu presenti a Firenze.
A dispetto degli organizzatori, il bizzarro maggio 2019 ha comportato una doccia costante, seppure lieve, per tutta la durata del torneo, che si è svolto tra 15 squadre, divise in 3 gironi da 4 ed uno da 3, in due campi di gioco, uno in erba naturale ed il secondo in erba sintetica, dove la Reno ha giocato la prima fase nel girone C affrontando, subito all’inizio, il blasonato Casale sul Sile, dopo che le maglie rosse dei padroni di casa avevano battuto 12 a 0 i ragazzi di Savona.
Casale, come Firenze, si sono presentati al torneo con due squadre ed è sempre difficile, all’inizio, sapere se hai di fronte quella più forte o la seconda; ma questo aspetto sembrava non interessare ad Alfredo Sorrini ed ai suoi leoni, che hanno sconfitto i veneti 31 a zero con 5 mete: Franchini al secondo minuto e Roversi un minuto dopo, entrambe trasformate da Faina, ancora Franchini all’ottavo, non trasformata dallo stesso, Faina meta e trasformazione all’11mo e Tinti allo scadere (non trasformata).
Nel frattempo l’altro Casale, nel girone A, aveva pareggiato 0 a 0 con Ivrea per cui rimaneva un dubbio: o Ivrea fortissima o le due squadre dei veneti non sono così irresistibili come leggenda vorrebbe.
Ma la forza dei gialloblu si confermava nel secondo match, sconfiggendo 24 a 0 Savona, risultato esattamente doppio rispetto a Firenze, con mete di Faina già al primo minuto, Franchini al quinto e ottavo (la seconda trasformata da Faina) e Giraldi all’11mo, centrale, facilmente trasformata.
Il Casale1 aveva appena sconfitto gli Etruschi livornesi 12 a 0, mentre Firenze aveva battuto Casale2 per 26 a 0, una meta in meno della Reno; ma queste disquisizioni e curiosità sembravano non scalfire la mente dei giocatori che continuavano a rimanere concentrati sul proprio gioco senza pensare ad altro che ad impegnarsi per vincere.
E così è stato anche nella terza partita con Firenze, risolta al secondo minuto da Faina sfruttando una delle tante incursioni micidiali di Orsi, ricevendo palla dentro i 22 avversari, bucando centralmente la difesa e poi trasformando; il resto lo ha fatto una squadra guardinga, compatta, esercitando una pressione asfissiante sugli avversari ed una difesa che, seppure violata dalle maglie rosse sulla fascia al quinto minuto, ha saputo mantenere una grande concentrazione e vincere per 7 a 5, con gli avanti spesso minacciosi in fasi di attacco sull’asse che avrebbero consumato in fretta qualunque serie di batterie Duracel.
A girone vinto con punteggio pieno e 2 bonus offensivi (Reno 14, Firenze 10 grazie al bonus difensivo, Savona 4, Casale2 0), il 40 a 0 del Casale1 con Grosseto svelava definitivamente quali erano i veneti da temere (Casale1 11, Ivrea 9, Etruschi 6, Grosseto 0), affianco al Genova, che la Reno avrebbe incontrato nel pomeriggio (prima classificata nel girone D a 11 punti ex aequo con i livornesi Rufus Rugby, Como 5, Firenze in maglia bianca 0), ed ai reggiani Valorugby vincitori del girone B (seconda Biella, terza Florentia).
I ragazzi di Reggio Emilia, subito prima del confronto tra i gialloblu ed i genovesi, hanno subìto la sconfitta in semifinale da Casale1 solo per 17 a 15, ulteriore dimostrazione della crescita di qualità del rugby in Emilia Romagna.
Anche nella partita con Genova i bolognesi hanno dimostrato grande padronanza del campo, infliggendo 3 mete a cura di: Franchini, con una delle sue falcate micidiali sulla fascia al secondo minuto (Faina non trasforma); Andreoli, che al nono minuto porta a conclusione una iniziativa di Faina di piede, gettandosi come una lepre nell’ovale in area di meta (ottimo calcio di trasformazione di Franchini); Orsi che, dopo la meta dei liguri al 13mo, finalizza allo scadere una delle sue incursioni, con trasformazione di Faina e risultato finale di 19 a 5.
Finale di partita che vale la finale di torneo dopo che Genova aveva battuto Valorugby 14 a 5 classificandosi terza, Firenze quinta battendo Ivrea 14 a 0, Biella settima, ma sconfiggendo Rufus solo 17 a 15, Como nona battendo Florentia 14 a 12, Etruschi Livorno undicesimi con risultato netto di 29 a 0 su Savona ed a seguire Casale2, Firenze maglia bianca e Grosseto; classifica e risultati dimostrano l’ottima qualità del torneo.
La finale con Casale1 ha invece avuto toni melodrammatici.
Dopo 5 minuti di pressing gialloblu, Rossi sfonda la difesa e porta a casa i primi 5 punti, raddoppiati da Tinti all’ottavo dopo che, di fronte all’incredulità dei giocatori in casacca bianco rossa, i gialloblu avevano conquistato tutta la metà campo, metro per metro, con splendidi recicli ed attacchi orizzontali che avrebbero steso un bisonte.
I veneti erano basiti, per diventare poi infuriati quando il loro allenatore, cercando di stimolare una reazione, ha chiesto se avessero intenzione di giocare o volessero continuare a subire il gioco avversario.
Il bisonte inferocito fa tanta impressione, soprattutto quando di fronte ha una quindicina di Buffalo Bill che non hanno alcun timore né reverenza, che si organizzano difensivamente, esercitando una gran pressione fin quando, dopo un periodo di sospensione per infortunio di un trevigiano, l’arbitro non mostra un cartellino giallo per placcaggio di un gialloblu senza palla, con relativa scaramuccia e reazione verbale del veneto verso l’arbitro, costretto quindi a mostrare il rosso, dopo che neanche l’allenatore era riuscito a farlo tornare in senno.
Il secondo a fare le spese della furia bianco rossa, restati in 14, è il generosissimo mediano gialloblu Michele Panicaldi che, non risparmiandosi mai, si infila in ruck e rimane a terra contuso, tanto da dover essere portato fuori in ambulanza (dimesso in serata dall’ospedale di Firenze).
Intanto il tempo scorre, il recupero diventa infinito ed il bisonte sempre più inferocito, tanto che Filippo Meliconi, entrato come mediano, riceve un colpo alla schiena e deve anche lui uscire.
Poi è la volta del 1928 Niccolò Tinti che riceve un giallo dall’arbitro, forse compensativo, ma che accetta con grande maturità, senza alcuna discussione.
Ormai è però finito anche il recupero, ma neanche l’annuncio dell’ultima azione, che sancisce l’impossibilità di vincere, servono a calmare il bisonte; per di più, con un calcio da 40 metri a favore dei bolognesi, il capitano Buffalo Bill Faina, piuttosto che calciare fuori, decide di andare tra i pali per infliggere altri 3 punti agli avversari che, dietro la linea di meta, cominciano ad insultarlo disperandosi ed accanendosi anche con i cartelli pubblicitari di fondo campo.
Il calcio è corto ed i veneti provano orgogliosamente a fare la meta della bandiera, ma lo stesso Faina, con la complicità del solito Orsi, trova il canale e si infila nella difesa portando a casa la terza meta.
Il capitano ha sbagliato 4 calci su 4 in questa partita, ma l’esultanza di aver battuto 15 a 0 una squadra veneta e di aver vinto il torneo è Incontenibile per lui come per tutti i suoi compagni: Daniel Focsa, Alex Lanzarini, Gabriel Orsi, Matteo Sudano, Alessandro Zimari, Federico Andreoli, Federico Giraldi, Pietro Giulio Rossi, Elia Lambertini, Zuhir Boudhir coadiuvati in mischia dai compagni del Bologna 1928 Vincenzo Zurlo e Augusto Zanardi; Michele Panicaldi, Giovanni Faina, Leonardo Patricolo, Gestjan Roversi, Leonardo Iotti, Lorenzo Mussi, Diego Franchini (Rugby Pieve), Marco Vincenti, Filippo Meliconi, coadiuvati da Giorgio Cuscini e Niccolò Tinti a completare gli eroici Buffalo Bill, squadra rivelazione della XIX Edizione del Torneo Città di Firenze.
A fine torneo capitano Faina ha avuto la possibilità di ringraziare pubblicamente i compagni, amici, cugini del Bologna 1928 per il contributo che hanno apportato a questa vittoria; qui ne approfittiamo per ringraziare anche il Rugby Pieve per il grosso aiuto ricevuto dal “mitico Diego”.
Man of the contest: Gabriel Orsi.