Under 18: Reno Rugby Bologna vs Bologna 1928: 0 a 44

Nonostante il pesante passivo, una prestazione che fa ben sperare per il prossimo anno

Bologna, 18 dicembre 2016

Una mattinata di freddo pungente, con un sole invernale che ha contribuito solo a diradare la nebbia, non certo a scaldare gli “irriducibili” presenti sulle gradinate dello stadio della Barca, ha fatto da contorno alla prima partita del girone di ritorno del campionato regionale Under 18.
I ragazzi di Montaguti erano impegnati contro i cugini del Rugby Bologna 1928 per riscattare il pesante passivo subito nella partita di andata, ma soprattutto determinati a dimostrare quanta strada è stata fatta da allora, i risultati di crescita conseguiti, le potenzialità ancora da esprimere.
Una partita che è stata giocata con impegno e passione dai ragazzi di entrambe le formazioni, senza scorrettezze di troppo, con una sportività che ha sempre caratterizzato i comportamenti in campo e si è confermata negli abbracci e nelle congratulazioni reciproche di fine gara.
Il Bologna ha fatto meritatamente sua la posta in palio, praticando una tattica di gioco fatta di azioni di “aggiramento” della difesa avversaria, con una palla che usciva veloce dai punti di incontro e viaggiava in direzione delle ali, per determinare la superiorità numerica necessaria a “perforare” e “depositare” in meta.
Una tattica indubbiamente efficace, a tratti addirittura bella da vedere, che i gialloblu hanno però saputo arginare, difendendo con coerenza, dando la giusta importanza sia allo schieramento nello spazio che all’aggressività e alla capacità di “coprire in profondità”, per impedire all’avversario di praticare il proprio gioco.
Da questo punto di vista è proprio questa la differenza che è apparsa più evidente, in positivo, rispetto all’incontro di andata, quella “competenza” in più che, in talune fasi del primo e del secondo tempo, ha saputo mettere in difficoltà gli avversari, fino a sfiorare, in un paio di occasioni, quelle realizzazioni che i ragazzi di Montaguti avrebbero sicuramente meritato.
Alla fine della partita occorre però fare i conti con il tabellone segnapunti, e allora non ci si può accontentare di aver dimezzato il passivo rispetto all’andata.
Non si può mancare di sottolineare le criticità che il gioco “al largo” praticato dal Bologna ha finito per evidenziare, in particolare la difficoltà di mettere ogni volta in campo un’azione difensiva coerente.
Occorre migliorare la disciplina nell’occupazione dello spazio e occorre essere più efficaci nei punti di incontro, i sostegni devono essere più tempestivi e si deve essere più attenti nello schieramento, per evitare di finire in fuori gioco.
Trascorrerà poco più di un mese fino alla prossima gara ufficiale di campionato e le partite si disputeranno da quel momento vedranno in campo squadre avversarie che attaccheranno molto vicino ai punti di incontro.
Da oggi ad allora c’è tutto il tempo per sistemare i meccanismi difensivi e ottenere una migliore salita nello spazio; per migliorare in attacco la lettura dello schieramento avversario, sapendo cogliere le opportunità che si aprono, migliorare il timing dei sostegni (che sono spesso in ritardo) sia in termini di qualità del lavoro nelle fasi di pulizia che di sostegno diretto e indiretto al gioco.
Montaguti può contare ormai su un “nocciolo duro” di giocatori che partecipano assiduamente alle sedute di allenamento, che sono cresciuti in modo esponenziale negli ultimi mesi e che in partita svolgono con puntualità il piano di gioco concordato nel briefing pre-incontro.
La squadra c’è, occorre solo consolidarla nelle competenze e nei numeri: un risultato che si raggiunge solo con la serietà e la maturità che ogni ragazzo è chiamato individualmente a evidenziare.
L’anno che si chiude è stato difficile e travagliato, i ragazzi della Reno Rugby (e gli amici Highlanders del Formigine Rugby) hanno addirittura rischiato di non avere una squadra dove giocare. Ma ce l’hanno fatta !
La convinzione, la tenuta di fronte alle difficoltà e la determinazione a proseguire l’avventura tutti insieme, sono il risultato più bello che ci lascia l’anno che si chiude: non è solo un esempio per tutti (anche e soprattutto per gli adulti), ma un viatico per il prossimo anno, un 2017 che sicuramente riserverà sorprese piacevoli e soddisfazioni insperate.

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