U16: Finale Regionale Campionato Emilia Romagna

Finita la stagione per la nostra Under 16

Dopo più di un mese senza partite ufficiali, i nostri ragazzi sono purtroppo arrivati alla finale in partita secca (cioè giocando la qualificazione alla fase interregionale in un solo match) purtroppo fuori fuoco.

Dall’altra parte della barricata, invece, Forlì si è presentato in condizioni di forma strepitose, fisicamente e mentalmente, aggiudicandosi la finale per 23 a 5 (un punteggio che certifica il dominio del Forlì nel corso della partita).

Piuttosto che analizzare l’andamento della partita preferiamo quindi fare una rapida carrellata sui nostri ragazzi e la loro stagione 2018/2019.

Amico Denis: comincia la stagione con il freno a mano tirato, evitando gli scontri e la fatica. Dopo poche settimane diventa uno degli immancabili ad allenamento, affianca al campo la palestra e comincia a lottare nelle ruck e palla alla mano.

Ardissone Riccardo: un inizio anno all’insegna del clownismo, schiavo della battuta non rinuncia mai a dire una boiata, spesso interrompendo fasi intense dell’allenamento. A fine anno abbiamo un giocatore equilibrato e propositivo, quasi (e sottolineo quasi) disciplinato. Sayo sa giocare a rugby, contenendo la vena goliardica, come negli ultimi tempi, ce ne ha dato la prova.

Boschi Iacopo: grandissime potenzialità, stroncate da una sindrome influenzale che lo ha tenuto lontano dal capo per più di un mese. Ora si comincia a lavorare per la prossima stagione, speriamo di averti sempre in campo.

Bugetti Tommaso: una iperattività molto ben instradata ad inizio stagione. Nel corso della stagione una buona evoluzione tecnica che però si è accompagnata da un approccio più goliardico. Con la disciplina di inizio stagione e la tecnica attuale saresti al top.

Callegaro Davide: crescita esponenziale per Davide che fin da settembre si metteva a servizio della squadra facendo tutto quello che gli veniva chiesto, senza mai discutere. Indiscutibilmente uno dei giocatori che quest’anno hanno lavorato meglio, cogliendo i frutti della fatica fatta.

Chiodo Marco: fin troppo convinto delle proprie potenzialità a fine agosto, ha dovuto ristrutturare la sua visione del rugby per ritagliarsi un ruolo in squadra. A fine stagione si può dire che sai diventato veramente chi avrebbe voluto essere a settembre, crescendo seriamente sul piano tecnico, fisico e psicologico.

Cinti Davide: 3 cartellini gialli nei primi due mesi. Arrivata la disciplina, nella seconda metà del girone di andata, sono arrivati anche i risultati sportivi e la meta. Ottime potenzialità ed ottima attitudine, occorre solo controllare la rabbia, che annebbia la vista e rende inefficaci.

Cremonini Martin: un buon mix di irruenza fisica e capacità atletiche. La tecnica a settembre era tutta da costruire. L’assidua presenza agli allenamenti e l’approccio disciplinato hanno fatto sí che che Martin in pochi mesi acquisisse skill di ottimo livello, diventando uno dei giocatori chiave di molte partite.

D’Amato Davide: da ala a mediano di mischia a furia di forza di volontà. Davide è probabilmente il giocatore che si impegna ed allena di più fuori dal campo, quasi in maniera ossessiva. Lavorare su se stessi come fa lui gli ha consentito di conseguire obiettivi importanti e tante conseguenti soddisfazioni.

Fabbri Alessio: falcidiato dagli infortuni si è sempre ripresentato più carico di prima, conquistando meritatamente la condizione di titolare fisso. Nei prossimi mesi Alessio ti aspetta un po’ di palestra per arrivare alla Under 18 al 100%, con qualche chiletto in più.

Fini Samuele: una grande forza di volontà ha consentito a Samuele di affrontare serenamente un anno durissimo. Costantemente all’inseguimento di compagni di squadra che giocavano da più tempo di lui, che erano fisicamente e tecnicamente più preparati, ha lavorato duro, colmando il gap. E’ sempre stato parte fondamentale della squadra ed ha dimostrato più di una volta il suo attaccamento ai compagni.

Gennari Leonardo: trovandosi in un momento di recupero da un intervento, Leonardo si è sempre allenato seriamente pur sapendo che non avrebbe potuto entrare in campo la domenica. Un anello importante della nostra catena che ha dimostrato di essere molto più forte di quello che volevano farci credere i medici sportivi!

Martelli Giacomo: il giocatore che forse quest’anno è cresciuto di più. Atleticamente una belva, tatticamente molto intelligente ed intuitivo. Solo commenti positivi per Jack ed un consiglio: una estate di palestra e alimentazione controllata potrebbero regalarti quei 2 o 3 chilogrammi in più che ti porterebbero ad una condizione eccezionale.

Micheletto Carlo: un vice capitano (ormai un “Capitan Futuro”) ineccepibile. Carlo è sempre stato un giocatore molto tecnico e disciplinato, ora ha anche acquisito una buona condizione atletica è veramente inarrestabile.

Mussie Dima: un buon esordio, un periodo tragico nel corso del campionato ed una esplosione di fine anno che ci ha riempito di gioia. Il primo a credere in te devi essere tu stesso: ricordati di fare sempre di tutto per convincere gli altri di quello che vali veramente e non accontentarti mai di fare lo spettatore, sii protagonista. Nel bene o nel male, da protagonista decidi tu come andrà la storia…

Pini Loris: ottime attitudini ed anche discrete competenze tecniche al suo arrivo in Reno, capacità che ci sono servite tantissimo. Di contro una condizione atletica inizialmente deludente. In pochi mesi però Loris ha preso peso ed acquisito una notevole forza fisica (soprattutto in termini di esplosività) grazie alla serietá con cui si è sempre allenato. Lietissimi che tu abbia deciso di proseguire la tua carriera rugbystica in giallo-blu!

Piombo Nicholò: tanto forte, quanto cagionevole di salute. Nick ha una visione di gioco che gli consente di essere sempre dove serve per fare ciò che serve. Non si può volere di più… Ecco magari potrebbe essere utile consigliare una maglia più pesante e spingerlo ad una corsa a fare subito una doccia calda, a fine allenamento. Anche per Nick, una estate a sollevare un po’ di ghisa potrebbe essere una scelta oculata.

Putzu Antonio: competenze tecniche indiscutibili. Troppa sicurezza riguardo la propria inamovibilità ad inizio stagione avevano reso Antonio un po’ lento nella costruzione del gioco. La competizione con Risvo ha invece risvegliato in lui una grande voglia di fare bene, permettendogli di migliorare e velocizzare il suo gioco in maniera ottimale.

Rosini Diego: ormai la facciata da maraglio è stata completamente soppiantata dalla realtá che ci mostra un giocatore serio, corretto e disciplinato (pur sempre al margine ultimo delle regole, ma all’interno delle stesse). Grinta da vendere, ma incanalata bene. Ecco, diciamo che, con te in campo, è meglio se nessuno fa un fallo gratuito ad un compagno di squadra… ma quello fa parte del rugby.

Rubbini Andrea: come sempre alti e bassi, è il tuo marchio di fabbrica! Momenti di grande rugby e fasi negative inspiegabili. Hai dovuto aspettare l’ultima partita della stagione per giocare centro, ma nonostante la spalla malandata, hai dimostrato che puoi fare dei notevoli danni con il 13 sulla schiena.

Sandron Matteo: le doti tecniche e fisiche non le analizzo nemmeno. L’evoluzione di Matteo di quest’anno è stata prevalentemente emotiva, caratteriale: un Matteo capitano che incita la squadra, che discute con l’arbitro facendo valere le proprie ragioni e che si prepara i discorsi per caricare i suoi compagni, non si era mai visto. Sei maturato tanto in questa stagione!

Sdankzi Parwaz: nella tua modestia e nella tua positività risiedono le tue più grandi doti. In campo sei un guerriero, sbagli poco e stupisci gli avversari, ma fuori dal campo sminuisci tutto quello che fai. E’ stato un onore lavorare assieme a te. Spero che tu possa continuare a vestire i colori della Reno per tantissimi anni.

Simoncelli Leonardo: parliamoci chiaro, ad inizio stagione eri scarsissimo sul piano tecnico, atletico e tattico. Non avremmo scommesso 10 centesimi su una tua corretta evoluzione. Invece settimana dopo settimana sei cresciuto tantissimo sotto ogni aspetto, ci hai stupito (e continui a farlo) ed ora puoi veramente dire di essere un rugbysta (e non un “giocatore di rugby”).

Simonini Fabio: più cocciuto di un somaro ubriaco e strafottente quanto basta per far agitare un santo. Ma giochi bene, e sai metterti al servizio della squadra, sacrificandoti anche a fare cose che non ti piacciono o che non condividi. Secondo me tu avevi il rugby nel patrimonio genetico, dovevi solo scoprirlo, o forse comunque sarebbe stato il rugby a scoprirti prima o poi.

Tamberi Tommaso: dai sempre il massimo in tutto quello che fai e ti sacrifichi (al punto di farti male) per il bene della squadra. Per te il rugby è una missione, non uno sport. Sei stato in grado di inorgoglire allenatori, dirigenti, genitori, pubblico e compagni di squadra. Se decidi per la carriera politica, credo ti voteremo in tanti!

Tintori Federico: tanta fatica quest’anno per stare al passo con gli altri. Ma le sessioni di atletica di Stanza e le ore in campo ti hanno fatto bene. Ora sei atleticamente preparato e tecnicamente sei cresciuto molto. Tieniti in forma durante l’estate che la prossima stagione la vivrai da protagonista.

Ventura Emanuele: qualche litigata nel corso della stagione ha fatto bene a te ed a noi. Ora sei in grande forma, quando sei in campo sai cosa fare e lo fai bene. Questa sicurezza che hai acquisito si vede anche fuori dal campo: non hai più bisogno di importi con atteggiamenti o discussioni, basta uno sguardo.

Zanotti Davide: che dire? Bene arrivato. Aspettiamo di poter raccontare la storia di una bella evoluzione anche sul tuo conto.

Non ho volutamente citato i ragazzi che si sono ritirati durante la stagione, per rispettare la loro scelta.
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E poi chi manca?

Raffaello Bolognesi: un neo allenatore che, per paura di sbagliare, si documentava a più non posso ad inizio stagione, trovando poi una sua linea di condotta con i ragazzi (se vincente o meno lo scopriremo tra qualche anno). Di certo un allenatore che si diverte e sa fare divertire i suoi ragazzi, che pretende tanto, ma che perdona tutto. Un allenatore che non perde una occasione per dire ai suoi giocatori che li odia, ma che passa le giornate a studiare il modo per favorirli perché gli vuole un bene dell’anima.

Nicola Musoni: per quanto è burbero con i ragazzi, per quanto i ragazzi gli vogliono bene. La facciata evidentemente non rispecchia quello che c’è dietro. Quest’anno, benchè non sia riuscito ad essere in panchina in molti casi, il suo apporto è stato fondamentale. Le giovanili della Reno sono e saranno, almeno in gran parte, all’insegna di Muso!

Giorgio Gentilezza: purtroppo poco presente a causa dei suoi impegni professionali, Giorgio è stato un elemento importante per la crescita dei ragazzi che hanno cominciato la stagione con qualche deficit tecnico in più. Un grande aiuto per lo staff.

Federico Stanzani: la scoperta della stagione. Un vulcano di idee, ha organizzato almeno un allenamento atletico alla settimana, da ottobre a maggio, senza mai ripetere gli stessi esercizi. Ha saputo associare il divertimento alla fatica (e con lui i ragazzi hanno faticato come bestie), ha saputo stimolare i singoli giocatori e si è anche dedicato, nel tempo libero, a fare da personal trainer in palestra, a curare l’alimentazione ed a suggerire le modalità di recupero ai singoli giocatori. Grazie Stanza!

Infine io… (Michele Rubbini): mi sono dato parecchio (e parecchio è un eufemismo) da fare quest’anno. Ma ammetto che mi sono divertito tanto, devo proprio dire che questo gruppo mi ha fatto divertire alla grande. Grazie a tutti.